Lo scorso martedì 24 novembre, presso il teatro Mauro Bolognini, si è svolto un primo incontro di presentazione pubblica del percorso che porterà alla costituzione del consorzio pistoiese della Società della Salute. La Società della Salute è un’opportunità da cogliere? è stato il titolo scelto per l’iniziativa, ad indicare il cambiamento importante che la costituzione del consorzio rappresenta nella gestione e nell’organizzazione dei servizi socio-sanitari del nostro territorio.
L’assemblea partecipata era composta da più di trecento persone. Insieme al Sindaco di Pistoia, Renzo Berti, al Direttore Generale dell’ Usl 3, Alessandro Scarafuggi, e al professore Gavino Maciocco, dell’Università di Firenze-Dipartimento di Sanità Pubblica, erano presenti diversi amministratori e funzionari degli undici comuni della zona distretto pistoiese, i rappresentanti sindacali e le associazioni di volontariato e del terzo settore.
La costituzione della Società della Salute Pistoiese fa capo ad una disposizione regionale per la riorganizzazione dei servizi socio sanitari sul territorio. Fine istituzionale è la tutela e la promozione della salute, intesa come benessere fisico, psichico e sociale dei cittadini, da perseguire attraverso l’esercizio associato delle funzioni attribuite e la gestione integrata dei servizi di competenza degli Enti consorziati, in attuazione dei programmi e delle azioni definite nel Piano Integrato di Salute.
“Si tratta di un cambiamento importante – ha commentato il Sindaco Renzo Berti – che deve essere inteso non come un obbligo imposto dalla legge, bensì come una opportunità da perseguire nella direzione di una maggiore integrazione tra le politiche e gli Enti che concorrono al benessere dei cittadini. La salute non è conseguente solo agli interventi sanitari, ma è frutto di molteplici determinanti, che coinvolgono tutto il territorio ed i diversi ambiti operativi”.
“La società della salute rappresenta l’occasione per ricostruire un rapporto di relazione con l’intera comunità sul tema della salute – ha detto il direttore generale della Usl3 Alessandro Scarafuggi - Io vedo le Società della Salute come uno strumento di democrazia partecipata: i sindaci, i professionisti, fino alle associazioni di volontariato devono programmare, agire e verificare che tutte le azioni siano coerenti con i bisogni espressi dai cittadini. Essere messi nella condizione di occuparci collettivamente della loro salute ci consentirà di intervenire, anche valorizzando l’insieme delle risorse presenti sul territorio e, in alcuni casi, di razionalizzare la spesa socio-sanitaria”.
“Per non dare alla comunità la sensazione che il nostro lavoro sia superfluo – ha aggiunto Scarafuggi - ritengo utile superare l’attuale fase di dibattito sul percorso costitutivo della Società della Salute e dare più spazio ad un confronto su tutti gli aspetti positivi di questa soluzione organizzativa, tecnica e gestionale, che dovrà coinvolgere pienamente tutti i protagonisti del sistema sanitario e socio-assitenziale”.
Il prof. Ma ciocco ha commentato il suo intervento sull’ illustrazione delle problematiche inerenti le malattie croniche, materia di pertinenza precipua delle attività sociosanitarie territoriali e che richiede un approccio di attesa e non di iniziativa.
L’assemblea partecipata era composta da più di trecento persone. Insieme al Sindaco di Pistoia, Renzo Berti, al Direttore Generale dell’ Usl 3, Alessandro Scarafuggi, e al professore Gavino Maciocco, dell’Università di Firenze-Dipartimento di Sanità Pubblica, erano presenti diversi amministratori e funzionari degli undici comuni della zona distretto pistoiese, i rappresentanti sindacali e le associazioni di volontariato e del terzo settore.
La costituzione della Società della Salute Pistoiese fa capo ad una disposizione regionale per la riorganizzazione dei servizi socio sanitari sul territorio. Fine istituzionale è la tutela e la promozione della salute, intesa come benessere fisico, psichico e sociale dei cittadini, da perseguire attraverso l’esercizio associato delle funzioni attribuite e la gestione integrata dei servizi di competenza degli Enti consorziati, in attuazione dei programmi e delle azioni definite nel Piano Integrato di Salute.
“Si tratta di un cambiamento importante – ha commentato il Sindaco Renzo Berti – che deve essere inteso non come un obbligo imposto dalla legge, bensì come una opportunità da perseguire nella direzione di una maggiore integrazione tra le politiche e gli Enti che concorrono al benessere dei cittadini. La salute non è conseguente solo agli interventi sanitari, ma è frutto di molteplici determinanti, che coinvolgono tutto il territorio ed i diversi ambiti operativi”.
“La società della salute rappresenta l’occasione per ricostruire un rapporto di relazione con l’intera comunità sul tema della salute – ha detto il direttore generale della Usl3 Alessandro Scarafuggi - Io vedo le Società della Salute come uno strumento di democrazia partecipata: i sindaci, i professionisti, fino alle associazioni di volontariato devono programmare, agire e verificare che tutte le azioni siano coerenti con i bisogni espressi dai cittadini. Essere messi nella condizione di occuparci collettivamente della loro salute ci consentirà di intervenire, anche valorizzando l’insieme delle risorse presenti sul territorio e, in alcuni casi, di razionalizzare la spesa socio-sanitaria”.
“Per non dare alla comunità la sensazione che il nostro lavoro sia superfluo – ha aggiunto Scarafuggi - ritengo utile superare l’attuale fase di dibattito sul percorso costitutivo della Società della Salute e dare più spazio ad un confronto su tutti gli aspetti positivi di questa soluzione organizzativa, tecnica e gestionale, che dovrà coinvolgere pienamente tutti i protagonisti del sistema sanitario e socio-assitenziale”.
Il prof. Ma ciocco ha commentato il suo intervento sull’ illustrazione delle problematiche inerenti le malattie croniche, materia di pertinenza precipua delle attività sociosanitarie territoriali e che richiede un approccio di attesa e non di iniziativa.