Ridurre i rifiuti alla fonte e organizzare in modo più razionale la raccolta differenziata. Sono alcune delle proposte contenute in un documento che Legambiente e Wwf hanno redatto congiuntamente e che nei prossimi giorni consegneranno all’assessore all’ambiente del Comune di Pistoia, Mario Tuci.
L’iniziativa è stata presentata alla stampa da alcuni esponenti delle due associazioni ambientaliste, tra cui Antonio Sessa, Lorenzo Lombardi, Marco Beneforti e Pierluigi Palandri.
«Una corretta gestione delle risorse ambientali – ha spiegato Beneforti - deve coinvolgere tutti i livelli, governo nazionale, regionale, provinciale, comunale e sfera individuale dei singoli cittadini e scaturire da una serie di piccoli-grandi comportamenti che vanno dal minor impiego di risorse, ad un consumo minore di energia, dalla riduzione delle emissioni in atmosfera, alla riduzione dei rifiuti e potenziamento della raccolta differenziata, fino alla dismissione degli inceneritori».
«Per ridurre i rifiuti a monte – aggiunge Palandri – è necessario riorganizzare la filiera degli imballaggi, impegnandosi a distribuire i prodotti con imballaggi ridotti all’essenziale e riciclabili. Chiederemo all’assessore Tuci di farsi promotore di questa nostra richiesta anche nei confronti di centri commerciali e supermercati presenti sul territorio».
«Un altro passo importante – interviene Lombardi – sarà quello di organizzare un sistema di “ricariche” di prodotti non alimentari, ad esempio detersivi, grazie alle quali il consumatore portando da casa un proprio contenitore, potrebbe riempirlo del prodotto desiderato, senza comprare un contenitore ogni volta che occorre quel determinato prodotto».
«Alcuni stimoli dovrebbero partire, secondo noi – afferma Sessa – dalle stesse amministrazioni locali. Per esempio, nel sala del Consiglio comunale non c’è ancora una lampadina a risparmio energetico. Noi crediamo che sarebbe un bell’esempio cominciare a sostituire quelle ad incandescenza con lampade al neon».
Per quanto riguarda la raccolta porta a porta, le due associazioni ambientaliste propongono di partire, con una prima fase sperimentale della durata di un anno, in due quartieri scelti di concerto con il Comune, coinvolgendo almeno 15mila abitanti, ovvero il 15% della popolazione pistoiese.
«Il sistema – conclude Beneforti – dovrebbe prevedere, con la raccolta a domicilio, la progressiva eliminazione dei cassonetti».
L’iniziativa è stata presentata alla stampa da alcuni esponenti delle due associazioni ambientaliste, tra cui Antonio Sessa, Lorenzo Lombardi, Marco Beneforti e Pierluigi Palandri.
«Una corretta gestione delle risorse ambientali – ha spiegato Beneforti - deve coinvolgere tutti i livelli, governo nazionale, regionale, provinciale, comunale e sfera individuale dei singoli cittadini e scaturire da una serie di piccoli-grandi comportamenti che vanno dal minor impiego di risorse, ad un consumo minore di energia, dalla riduzione delle emissioni in atmosfera, alla riduzione dei rifiuti e potenziamento della raccolta differenziata, fino alla dismissione degli inceneritori».
«Per ridurre i rifiuti a monte – aggiunge Palandri – è necessario riorganizzare la filiera degli imballaggi, impegnandosi a distribuire i prodotti con imballaggi ridotti all’essenziale e riciclabili. Chiederemo all’assessore Tuci di farsi promotore di questa nostra richiesta anche nei confronti di centri commerciali e supermercati presenti sul territorio».
«Un altro passo importante – interviene Lombardi – sarà quello di organizzare un sistema di “ricariche” di prodotti non alimentari, ad esempio detersivi, grazie alle quali il consumatore portando da casa un proprio contenitore, potrebbe riempirlo del prodotto desiderato, senza comprare un contenitore ogni volta che occorre quel determinato prodotto».
«Alcuni stimoli dovrebbero partire, secondo noi – afferma Sessa – dalle stesse amministrazioni locali. Per esempio, nel sala del Consiglio comunale non c’è ancora una lampadina a risparmio energetico. Noi crediamo che sarebbe un bell’esempio cominciare a sostituire quelle ad incandescenza con lampade al neon».
Per quanto riguarda la raccolta porta a porta, le due associazioni ambientaliste propongono di partire, con una prima fase sperimentale della durata di un anno, in due quartieri scelti di concerto con il Comune, coinvolgendo almeno 15mila abitanti, ovvero il 15% della popolazione pistoiese.
«Il sistema – conclude Beneforti – dovrebbe prevedere, con la raccolta a domicilio, la progressiva eliminazione dei cassonetti».