Apre, in forma stabile, il Museo della sanità pistoiese, allestito nell'antica corsia di San Jacopo dell'ex ospedale del Ceppo il cui recupero è stato tra i progetti portati da Pistoia per la sua candidatura, premiata, a Capitale italiana della cultura 2017. Dal 5 marzo partiranno le visite al museo, inaugurato il 22 dicembre, per il momento accessibile ogni sabato: l'apertura sarà poi ampliata. La nuova sede espositiva, spiega il Comune, costituisce "un importante tassello del nuovo polo museale e culturale previsto all'interno dell'ex ospedale che, integrandosi con la rete museale civica, racconta la storia della medicina, del Ceppo e, dunque, della città". La mostra raccoglie i ferri chirurgici appartenuti alla Scuola chirurgica del Ceppo, circa 270 pezzi fra strumenti completi e loro accessori, databili tra Seicento e primi decenni del Novecento. Sono esposti in grandi teche collocate lungo le pareti dell'antica corsia, sulle quali sono state recuperate le pitture murali raffiguranti i capoletti, mentre nei totem multimediali sono disponibili le schede dei ferri con immagini, oggetti virtuali e video. Gli strumenti esposti riguardano soprattutto le branche ostetrico-ginecologica, urologica, ortopedica, di chirurgia generale e chirurgia cranica, che più documentano il progresso avvenuto nel tempo all'interno dell'ospedale.
Apre, in forma stabile, il Museo della sanità pistoiese, allestito nell'antica corsia di San Jacopo dell'ex ospedale del Ceppo il cui recupero è stato tra i progetti portati da Pistoia per la sua candidatura, premiata, a Capitale italiana della cultura 2017. Dal 5 marzo partiranno le visite al museo, inaugurato il 22 dicembre, per il momento accessibile ogni sabato: l'apertura sarà poi ampliata. La nuova sede espositiva, spiega il Comune, costituisce "un importante tassello del nuovo polo museale e culturale previsto all'interno dell'ex ospedale che, integrandosi con la rete museale civica, racconta la storia della medicina, del Ceppo e, dunque, della città". La mostra raccoglie i ferri chirurgici appartenuti alla Scuola chirurgica del Ceppo, circa 270 pezzi fra strumenti completi e loro accessori, databili tra Seicento e primi decenni del Novecento. Sono esposti in grandi teche collocate lungo le pareti dell'antica corsia, sulle quali sono state recuperate le pitture murali raffiguranti i capoletti, mentre nei totem multimediali sono disponibili le schede dei ferri con immagini, oggetti virtuali e video. Gli strumenti esposti riguardano soprattutto le branche ostetrico-ginecologica, urologica, ortopedica, di chirurgia generale e chirurgia cranica, che più documentano il progresso avvenuto nel tempo all'interno dell'ospedale.