PISTOIA, 03 NOV - Giovedì (ore 21) nel Seminario vescovile di via Puccini si terrà il primo incontro del Centro culturale «Maritain». L'argomento della relazione di Gianfranco Brunelli, direttore della rivista cattolica «Il Regno», cui seguirà il dibattito, è «La Chiesa di Papa Francesco».
«Impossibile non mettere in luce – sottolinea Brunelli -, parlando di Papa Francesco, la sua attenzione ai poveri e la richiesta continua di una chiesa che viva e pratichi la povertà in tutte le sue espressioni. Egli porta con sé il pensiero della teologia e della prassi pastorale delle chiese sudamericane. Della povertà egli ha dato l’esempio con le sue scelte, come quella di non abitare nei palazzi pontifici ma in un semplice appartamento di una casa di accoglienza, e quella della rinuncia a tanti privilegi che la storia aveva accumulato attorno alla figura del pontefice. Ricordiamo ancora la sua insistenza sulla misericordia, sulla sinodalità sul valore dei gesti, di cui egli ha dato esempi semplicemente eclatanti». «Una delle sue ultime sorprese – riprende Brunelli - è quella di aver definito Dio il “Dio delle sorprese”. Una verità non soltanto proclamata ma anche attuata nei suoi atteggiamenti».
«La “rivoluzione” di cui egli è protagonista è evidente che non deve finire a lui, ma arrivare a tutti coloro che lo venerano come pastore – conclude -, specialmente a coloro che condividono con lui il ministero della presidenza della comunità cristiana. Un Papa così non può che essere circondato da una chiesa che ne imita le mosse».
«Impossibile non mettere in luce – sottolinea Brunelli -, parlando di Papa Francesco, la sua attenzione ai poveri e la richiesta continua di una chiesa che viva e pratichi la povertà in tutte le sue espressioni. Egli porta con sé il pensiero della teologia e della prassi pastorale delle chiese sudamericane. Della povertà egli ha dato l’esempio con le sue scelte, come quella di non abitare nei palazzi pontifici ma in un semplice appartamento di una casa di accoglienza, e quella della rinuncia a tanti privilegi che la storia aveva accumulato attorno alla figura del pontefice. Ricordiamo ancora la sua insistenza sulla misericordia, sulla sinodalità sul valore dei gesti, di cui egli ha dato esempi semplicemente eclatanti». «Una delle sue ultime sorprese – riprende Brunelli - è quella di aver definito Dio il “Dio delle sorprese”. Una verità non soltanto proclamata ma anche attuata nei suoi atteggiamenti».
«La “rivoluzione” di cui egli è protagonista è evidente che non deve finire a lui, ma arrivare a tutti coloro che lo venerano come pastore – conclude -, specialmente a coloro che condividono con lui il ministero della presidenza della comunità cristiana. Un Papa così non può che essere circondato da una chiesa che ne imita le mosse».