Un piccolo nastro giallo al petto per ricordare a tutti “una sfida che somiglia a un sogno”. Caritas pistoiese aderisce a “Un giorno senza di noi”: una particolarissima forma di “sciopero” degli immigrati che viene proposto questo lunedì primo marzo con un’idea – precisa il direttore Marcello Suppressa – nata da lontano: fu, infatti, il primo maggio 2006 che i “latinos” degli Stati Uniti d’America decisero di scioperare tutti insieme per protestare contro le condizioni di clandestinità cui erano costretti. Quel giorno di cinque anni fa l’economia del più grande Paese al mondo si fermò per 24 ore e i migranti si riversarono nelle piazze affermando la propria fondamentale presenza.
Cinque anni dopo anche l’Europa si appresta a vivere “un giorno senza di noi (loro)”: iniziative sono previste almeno in quattro Paesi (Francia e Spagna, Grecia e Italia). Le iniziative pistoiesi di Caritas sono di una semplicità estrema e intendono coinvolgere tutti i cittadini che, liberamente, vorranno aderire a uno “sciopero” comunque simbolico: apporsi sul petto un piccolo nastro giallo.
“Odiamo razzismo e xenofobia – scrive Caritas – combattiamo le leggi discriminatorie ma non siamo soltanto “contro”: vogliamo anche essere l’ipotesi possibile di una società diversa che non ha paura dei cambiamenti, che si nutre delle differenze e cerca un linguaggio comune. Vogliamo che chi nasce e cresce in Italia venga riconosciuto come italiano e non rischi, dopo 18 anni di vita qui, di essere deportato in un Paese che non ha mai visto. Vogliamo che la sicurezza esista per tutti, vogliamo che chi fugge dalla guerra trovi asilo, che il diritto di restare non sia subordinato a un punteggio da raggiungere come una concessione, vogliamo che dell’immigrazione si smetta di parlare solo per strumentalizzarla e creare paura e allarme”.
Chi è d’accordo su questa piattaforma sa cosa, lunedì 1 marzo 2010, può fare: portare, sul petto, un piccolo segno giallo. In una giornata speciale: “una giornata che si tingerà di giallo alla luce del sole”.
Cinque anni dopo anche l’Europa si appresta a vivere “un giorno senza di noi (loro)”: iniziative sono previste almeno in quattro Paesi (Francia e Spagna, Grecia e Italia). Le iniziative pistoiesi di Caritas sono di una semplicità estrema e intendono coinvolgere tutti i cittadini che, liberamente, vorranno aderire a uno “sciopero” comunque simbolico: apporsi sul petto un piccolo nastro giallo.
“Odiamo razzismo e xenofobia – scrive Caritas – combattiamo le leggi discriminatorie ma non siamo soltanto “contro”: vogliamo anche essere l’ipotesi possibile di una società diversa che non ha paura dei cambiamenti, che si nutre delle differenze e cerca un linguaggio comune. Vogliamo che chi nasce e cresce in Italia venga riconosciuto come italiano e non rischi, dopo 18 anni di vita qui, di essere deportato in un Paese che non ha mai visto. Vogliamo che la sicurezza esista per tutti, vogliamo che chi fugge dalla guerra trovi asilo, che il diritto di restare non sia subordinato a un punteggio da raggiungere come una concessione, vogliamo che dell’immigrazione si smetta di parlare solo per strumentalizzarla e creare paura e allarme”.
Chi è d’accordo su questa piattaforma sa cosa, lunedì 1 marzo 2010, può fare: portare, sul petto, un piccolo segno giallo. In una giornata speciale: “una giornata che si tingerà di giallo alla luce del sole”.