
Anche per l’anno 2008 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha confermato all’Associazione Teatrale Pistoiese – con un lieve incremento – il contributo a sostegno dell’attività di produzione erogato attraverso il FUS, il Fondo Unico per lo Spettacolo, destinato al finanziamento dello spettacolo dal vivo.
Un risultato significativo in quanto sono molte le realtà teatrali e musicali italiane che, a fronte della riduzione della quota stanziata dal Governo per il FUS, hanno annunciato in questi giorni con comprensibile preoccupazione ampie decurtazioni del contributo annuale.
Due le nuove produzioni finanziate dal Ministero per il 2008, alle quali si affianca il riallestimento della ‘fortunata’ Vedova Scaltra che, alla sua seconda stagione di tournée, approda quest’anno anche al Carcano di Milano: Marlene di Giuseppe Manfridi con Pamela Villoresi, David Sebasti e Orso Maria Guerrini, un omaggio alla grande Dietrich, straordinaria figura di donna ed interprete e Troppo Buono scritto da Giulio Scarpati, Marco Presta e Nora Venturini, in cui un inedito Scarpati, accompagnato al piano da Bob Messini, si ‘confessa’ al pubblico con leggerezza e ironia, attraverso aneddoti, filmati e musica. “Il finanziamento ottenuto dal Ministero per i Beni Culturali – afferma Giuseppe Grattacaso, Presidente dell’Associazione Teatrale Pistoiese – è sicuramente un riconoscimento del lavoro che abbiamo svolto in questi anni ed andrebbe perduto se l’Associazione Teatrale Pistoiese interrompesse la sua attività di produzione. Malgrado i tagli che ormai da tempo ha subìto il sistema dello spettacolo, il contributo ministeriale all’ATP non è diminuito, anzi ha conosciuto anche quest’anno un leggero incremento, assestandosi a oltre 86.000 euro. Credo si tratti di un segnale, che dimostra l’attenzione che il nostro lavoro riscuote a livello nazionale. Le nostre produzioni, infatti, sono state accolte con grande consenso nei maggiori teatri italiani e dimostrano – un esempio su tutti è “La vedova scaltra” – anche la grande competenza e professionalità raggiunte dal nostro personale a tutti i livelli. Del resto – conclude Grattacaso – negli anni l’ATP è riuscita anche a costruire un sistema di teatri a livello provinciale che costituisce un modello per realtà più importanti e consolidate della nostra, sviluppando un’attività molto ampia, diffusa ed articolata, una modalità che certo non può passare inosservata al Ministero come tra gli addetti ai lavori”.