MONTECATINI TERME - Pistoia è un territorio a rischio sismico e, se si, come prevenirlo? La Provincia di Pistoia presenta con un convegno dal titolo "Progetto per la mitigazione e la prevenzione del rischio sismico sul territorio della Provincia di Pistoia" i risultati di uno studio che vuole rispondere a questo quesito non del tutto teorico (giovedì 26 giugno sala convegni Apt Valdinievole viale Verdi Montecatini, per l'intera giornata). Infatti questo studio evidenzia che, al contrario di quello che finora si credeva, il 40% del territorio provinciale è a rischio sismico, e proprio nelle zone più popolate. La Provincia di Pistoia ha dunque voluto realizzare, per la prima volta sull'intero territorio provinciale, una analisi scientifica della situazione esistente che al contempo offrisse anche una serie di proposte per la "gestione del rischio sismico".Lo studio è stato effettuato con il Laboratorio di Geofisica Sperimentale del Dipartimento di Scienze della Terra di Firenze, diretto dal Dott. Maurizio Ripepe, e lo studio Geologia & Ambiente snc di Pistoia. L'approccio è stato quello di individuare la pericolosità sismica nel territorio provinciale definendo le principali aree che sono soggette ad eventuali eventi sismici, anche per fornire la base di studi, in corso, che le suddividano in aree più e meno esposte sismicamente. Lo studio farà parte dell'aggiornamento del Piano Territoriale di Coordinamento e del Piano Provinciale di Protezione Civile (che per il rischio sismico organizza e prevede la gestione dell'emergenza sul territorio provinciale, suddivisa per zone, in termini di allerta, raggiungimento zone colpite, episodi di isolamento, raggruppamento popolazione, coordinamento soccorsi, ecc.).Lo studio è stato effettuato sulla base dei dati disponibili (cataloghi della sismicità storica e strumentale, e modelli d'attenuazione delle onde sismiche), investigando in dettaglio la distribuzione dall'attività sismica nel territorio provinciale. Su basi storiche e di documentazione più attuale, lo studio ha evidenziato che tutti i centri abitati vicino alle aree collinari sono interessati da forti effetti di amplificazione (come i bacini intramontani), cioè tutte le aree più popolate dove in questi anni si è costruito, pensando invece di essere soggetti ad un basso rischio sismico.In sintesi le principali conclusioni sono le seguenti: la Provincia di Pistoia è sede di una sismicità locale importante, con una intensità di terremoto confrontabile con le magnitudo stimate nei due più forti eventi sismici del Mugello e della Garfagnana; i dati dello studio sulle accelerazioni al suolo (PGA) nel territorio provinciale vedono una distribuzione decrescente dei valori d'accelerazione procedendo verso la parte meridionale (cioè da nord a sud) della Provincia, quindi contraria a quella finora valutata nella documentazione esistente dove i comuni più sismici sono nel settore est della Provincia; i dati dello studio sulla sismicità locale ha permesso di evidenziare le aree all'interno della provincia dove l'effetto sismico ha avuto maggiore importanza. Su questa base è stato stimato che il 40% del territorio provinciale risulta soggetto ad amplificazione sismica.A livello di prevenzione, per quantificare l'importanza di questi effetti all'interno del territorio provinciale e costituire una base per la classificazione preliminare della sua pericolosità sismica, nell'ambito dello studio, è stata realizzata una "Carta della densità di probabilità di amplificazione" nella quale sono in corso indagini di approfondimento attraverso un lavoro congiunto tra Provincia di Pistoia (Dott. Renato Ferretti Dirigente Dipartimento Pianificazione Territoriale), Servizio Sismico Regionale (Arch. Maurizio Ferrini) e Dipartimento di Scienze della Terra di Firenze (Prof. Maurizio Ripepe). Al convegno, coordinato dagli Assessori della provincia di Pistoia alla pianificazione territoriale Luigi Giorgetti e alla protezione civile Mauro Mari, parteciperanno i massimi esperti del settore, dal Dipartimento, dalla Regione ed Università.
Una programmazione ricca e articolata, fra teatro e musica, con interpreti popolari e di valore, quella che si appresta a partire al Teatro Francini di Casalguidi (Pistoia), frutto della stretta collaborazione tra il Comune di Serravalle Pistoiese e la Fondazione Teatri di Pistoia. Il programma, presentato stamani al teatro Manzoni di Pistoia, prevede otto spettacoli, per un totale di 9 rappresentazioni. Si parte il 26 gennaio con Le Volpi, di CapoTrave, Lucia Franci e Luca Ricci, con Giorgio Colangeli, Manuela Mandracchi e Federica Ombrato. Il 23 febbraio salirà sul palco Lorenzo Baglioni, con Canzoni a colori. Mentre 14 marzo sarà la volta di Alessandro Benvenuti con Pillole di me. E poi 5 spettacoli dedicati alle scuole. “Siamo fortemente convinti – afferma Gianfranco Gagliardi, direttore generale di Fondazione Teatri di Pistoia, riferendosi alla sezione 'A teatro con la scuola' - del valore educativo e culturale dello spettacolo dal vivo, un'esperienza capace di trasmet...