PISTOIA - Ancora una vittoria per la Federconsumatori nella lunga battaglia in favore dei risparmiatori rimasti vittima del crack dei bond argentini.
Dopo la prima sentenza emessa alcuni mesi or sono a favore di due associati contro la Banca Mediolanum, con la quale il Tribunale di Pistoia ha dichiarato la nullità della negoziazione per mancanza dei requisiti formali (era stata disconosciuta la firma sul modulo di acquisto e la banca non aveva richiesto la verificazione giudiziale; l’intera operazione, pertanto, risultava viziata all’origine per mancanza di consenso), una seconda e ancora più significativa sentenza dello stesso Tribunale rinnova le speranze per molti risparmiatori di ottenere il giusto risarcimento da parte delle banche che, all’epoca dell’acquisto, non informarono adeguatamente i propri clienti dei rischi connessi all’acquisto dei ‘famigerati’ titoli emessi dallo Stato argentino.
La causa era stata promossa da due coniugi, pensionati, di Monsummano Terme, nei confronti del Monte dei Paschi di Siena e faceva riferimento ad un lotto di bond argentini per circa € 30.000,00, venduti nel 1999 e poi ‘travolti’ dal default della Nazione argentina del dicembre 2001.
Nella sentenza, depositata il 16 giugno scorso, il Collegio del Tribunale civile di Pistoia presieduto dal Dr. Niccolò Calvani, con Giudice Relatore la Dott.ssa Laura Bonelli, ha ribadito il principio secondo cui il sistema impone all’intermediario “di fare partecipe il cliente di tutte le conoscenze che, in quanto soggetto qualificato, solo il primo ha a disposizione, affinché anche il secondo possa operare una scelta di investimento pienamente consapevole”.
Dopo la prima sentenza emessa alcuni mesi or sono a favore di due associati contro la Banca Mediolanum, con la quale il Tribunale di Pistoia ha dichiarato la nullità della negoziazione per mancanza dei requisiti formali (era stata disconosciuta la firma sul modulo di acquisto e la banca non aveva richiesto la verificazione giudiziale; l’intera operazione, pertanto, risultava viziata all’origine per mancanza di consenso), una seconda e ancora più significativa sentenza dello stesso Tribunale rinnova le speranze per molti risparmiatori di ottenere il giusto risarcimento da parte delle banche che, all’epoca dell’acquisto, non informarono adeguatamente i propri clienti dei rischi connessi all’acquisto dei ‘famigerati’ titoli emessi dallo Stato argentino.
La causa era stata promossa da due coniugi, pensionati, di Monsummano Terme, nei confronti del Monte dei Paschi di Siena e faceva riferimento ad un lotto di bond argentini per circa € 30.000,00, venduti nel 1999 e poi ‘travolti’ dal default della Nazione argentina del dicembre 2001.
Nella sentenza, depositata il 16 giugno scorso, il Collegio del Tribunale civile di Pistoia presieduto dal Dr. Niccolò Calvani, con Giudice Relatore la Dott.ssa Laura Bonelli, ha ribadito il principio secondo cui il sistema impone all’intermediario “di fare partecipe il cliente di tutte le conoscenze che, in quanto soggetto qualificato, solo il primo ha a disposizione, affinché anche il secondo possa operare una scelta di investimento pienamente consapevole”.