
Si chiude anche la stagione 2008/2009 del Teatro Yves Montand di Monsummano Terme: ospite una ‘signora’ della scena italiana come Paola Gassman, nella pièce di Jean-Marie Chevret, L’APPARTAMENTO E’ OCCUPATO!” che ha ricevuto il Premio de la Solidarité et de l’Anti-Racisme attribuito dalle ONG dell’ONU (un premio per la prima volta assegnato a un autore teatrale). Prima opera teatrale scritta nel maggio del 2000 da Jean-Marie Chevret Le squat, riceve nel 2001 il premio Moliere come miglior testo comico. Successivamente Le squat viene messa in scena al Teatro Rive Gauche, al Théâtre de la Madeleine e al Théâtre Edouard VII, per la regia di Jean-Pierre Dravel e Olivier Macé. Le squat è stato presentato a Mosca con una versione in russo ed è in lavorazione un adattamento cinematografico.
Un testo ironico, ottimista e tenero, in cui l’evoluzione dei personaggi, la scoperta della capacità di ciascuno di dare e ricevere, l’ humor, l’amore e il dialogo tendono a dimostrare come il razzismo, l’intolleranza e le barriere sociali si possono combattere e superare grazie a una volontà reale di ascoltare e comprendere l’altro.
Un testo sul conflitto generazionale e sulle differenze sociali, con situazioni divertenti, dialoghi moderni e personaggi ben delineati nelle loro caratteristiche sociali e psicologiche, grazie anche a una particolare cura del linguaggio usato: quello pulito e alto della borghesia, quello quotidiano “della strada” degli immigrati.
Due mondi che si scontrano e poi si trovano.
Un appartamento di un quartiere borghese di Parigi viene occupato da una giovane coppia, Samir un algerino e Natasha una lituana senza permesso di soggiorno, con la complicità di Manuel, figlio di Teresa, portiera del palazzo.
Samir e Natasha vivono rintanati in una stanza, dato che l’accordo con Manuel è di poter solo sostare nell’appartamento senza usufruirne. Le proprietarie dell’appartamento, le sorelle Maryvonne e Jeanne Figeac, sono in vacanza e quando tornano a sorpresa e capiscono la situazione, hanno reazioni diverse: Maryvonne vorrebbe mandare via la coppia clandestina con l’aiuto della polizia, mentre Jeanne propone una temporanea coabitazione forzata. Dopo una prima fase di osservazione e incomprensione, con momenti ora teneri ora drammatici, si realizza finalmente prima una reciproca curiosità, poi una affettuosa accettazione.
Un testo ironico, ottimista e tenero, in cui l’evoluzione dei personaggi, la scoperta della capacità di ciascuno di dare e ricevere, l’ humor, l’amore e il dialogo tendono a dimostrare come il razzismo, l’intolleranza e le barriere sociali si possono combattere e superare grazie a una volontà reale di ascoltare e comprendere l’altro.
Un testo sul conflitto generazionale e sulle differenze sociali, con situazioni divertenti, dialoghi moderni e personaggi ben delineati nelle loro caratteristiche sociali e psicologiche, grazie anche a una particolare cura del linguaggio usato: quello pulito e alto della borghesia, quello quotidiano “della strada” degli immigrati.
Due mondi che si scontrano e poi si trovano.
Un appartamento di un quartiere borghese di Parigi viene occupato da una giovane coppia, Samir un algerino e Natasha una lituana senza permesso di soggiorno, con la complicità di Manuel, figlio di Teresa, portiera del palazzo.
Samir e Natasha vivono rintanati in una stanza, dato che l’accordo con Manuel è di poter solo sostare nell’appartamento senza usufruirne. Le proprietarie dell’appartamento, le sorelle Maryvonne e Jeanne Figeac, sono in vacanza e quando tornano a sorpresa e capiscono la situazione, hanno reazioni diverse: Maryvonne vorrebbe mandare via la coppia clandestina con l’aiuto della polizia, mentre Jeanne propone una temporanea coabitazione forzata. Dopo una prima fase di osservazione e incomprensione, con momenti ora teneri ora drammatici, si realizza finalmente prima una reciproca curiosità, poi una affettuosa accettazione.