È allarme prezzi. L'Unione nazionale consumatori invita i cittadini a segnalare situazioni poco chiare
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PISTOIA - L’indice tendenziale dei prezzi al consumo, ossia la variazione dei prezzi rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, registrato a Pistoia a gennaio è stato del 2,9%. Secondo l’ultima rilevazione curata dall’Ufficio statistica del Comune di Pistoia, nell’ultimo mese i prezzi hanno invece evidenziato un aumento dello 0,2%. Per quanto riguarda gli alimentari si registra un +0,7% per il costo del pane, il +1,6% della pasta ed il +3,3% dell’olio di semi. In calo soltanto i costi degli spettacoli (-0,7%) e di servizi sanitari e spese per la salute (-0,5% rispetto al dicembre 2007).
Se fino a qualche settimana fa si parlava di rincari con una certa preoccupazione, adesso invece si parla di vero e proprio allarme, soprattutto per quanto riguarda i generi di prima necessità. A farne le spese sono soprattutto le famiglie più numerose, quelle monoreddito o comunque con redditi bassi e le persone con più di 64 anni che vivono sole. Quest’ultimo dato emerge da un’analisi della Coldiretti, basata sui dati Istat.
«È chiaro che occorrono controlli più rigorosi – tuona Osvaldo Rastelli, presidente provinciale dell’Unione nazionale consumatori di Pistoia -, mentre la soluzione per adesso è stata affidata alla sola intelligenza delle massaie, che ogni giorno ne devono inventare una nuova per cercare di far quadrare il sempre più magro bilancio familiare».
Da alcuni giorni la sede dell’Unione nazionale consumatori di Pistoia è presa letteralmente d’assalto anche da parte di cittadini che segnalano questo tipo di problema, ossia l’aumento vertiginoso dei prezzi, soprattutto per quanto riguarda i generi di prima necessità come appunto gli alimentari.
«La nostra associazione – spiega Rastelli – è stata chiamata recentemente a far parte della Commissione della Camera di commercio che ha il compito di monitorare i prezzi che vengono praticati nei negozi e nei supermercati locali. Per questo abbiamo subito comunicato ai nostri associati di informarci su eventuali riscontri di aumenti apparentemente ingiustificati. I cittadini stanno rispondendo numerosi, segnalandoci decine di casi secondo loro sospetti. Questo ci ha permesso di stilare già alcune prime considerazioni, che segnaleremo al tavolo costituito presso la Camera di commercio. Una di queste riguarda la tracciabilità dei prodotti, senza la quale è difficile stabilire se l’aumento è giustificato o meno. Per la carne, per esempio, è quasi impossibile aumentare i prezzi in maniera ingiustificata, perché si può risalire all’origine e stabilire tutti i passaggi, quindi anche le responsabilità. La stessa cosa non vale purtroppo per altri prodotti alimentari e questo penalizza il consumatore anche sotto l’aspetto dei rincari, perché non è facile stabilire di chi è la colpa. La nostra associazione tuttavia cercherà di evidenziare e segnalare alle autorità competenti ogni abuso e per questo contiamo sulla collaborazione degli stessi consumatori, ai quali chiediamo di continuare a segnalarci ogni variazione ritenuta ingiustificata».
Se fino a qualche settimana fa si parlava di rincari con una certa preoccupazione, adesso invece si parla di vero e proprio allarme, soprattutto per quanto riguarda i generi di prima necessità. A farne le spese sono soprattutto le famiglie più numerose, quelle monoreddito o comunque con redditi bassi e le persone con più di 64 anni che vivono sole. Quest’ultimo dato emerge da un’analisi della Coldiretti, basata sui dati Istat.
«È chiaro che occorrono controlli più rigorosi – tuona Osvaldo Rastelli, presidente provinciale dell’Unione nazionale consumatori di Pistoia -, mentre la soluzione per adesso è stata affidata alla sola intelligenza delle massaie, che ogni giorno ne devono inventare una nuova per cercare di far quadrare il sempre più magro bilancio familiare».
Da alcuni giorni la sede dell’Unione nazionale consumatori di Pistoia è presa letteralmente d’assalto anche da parte di cittadini che segnalano questo tipo di problema, ossia l’aumento vertiginoso dei prezzi, soprattutto per quanto riguarda i generi di prima necessità come appunto gli alimentari.
«La nostra associazione – spiega Rastelli – è stata chiamata recentemente a far parte della Commissione della Camera di commercio che ha il compito di monitorare i prezzi che vengono praticati nei negozi e nei supermercati locali. Per questo abbiamo subito comunicato ai nostri associati di informarci su eventuali riscontri di aumenti apparentemente ingiustificati. I cittadini stanno rispondendo numerosi, segnalandoci decine di casi secondo loro sospetti. Questo ci ha permesso di stilare già alcune prime considerazioni, che segnaleremo al tavolo costituito presso la Camera di commercio. Una di queste riguarda la tracciabilità dei prodotti, senza la quale è difficile stabilire se l’aumento è giustificato o meno. Per la carne, per esempio, è quasi impossibile aumentare i prezzi in maniera ingiustificata, perché si può risalire all’origine e stabilire tutti i passaggi, quindi anche le responsabilità. La stessa cosa non vale purtroppo per altri prodotti alimentari e questo penalizza il consumatore anche sotto l’aspetto dei rincari, perché non è facile stabilire di chi è la colpa. La nostra associazione tuttavia cercherà di evidenziare e segnalare alle autorità competenti ogni abuso e per questo contiamo sulla collaborazione degli stessi consumatori, ai quali chiediamo di continuare a segnalarci ogni variazione ritenuta ingiustificata».