
Inses Munda (57 anni) e Debora Gianni (32), madre e figlia, originarie di Milano, sono alla disperata ricerca di una casa e di un lavoro e ieri hanno inscenato una protesta, con tanto di cartelli, davanti a Palazzo di Giano, sede del Comune di Pistoia.
«Siamo senza casa da 10 anni – spiega Inses – e cerchiamo lavoro, solo che nessuno è disposto a darci un’occupazione senza la residenza e la casa non si trova senza un lavoro».
«In questi anni – dice Debora – abbiamo vissuto qua e là per l’Italia. A Livorno avevamo una roulotte, che però ci è stata incendiata. A Montecatini abbiamo lavorato saltuariamente per due anni in alcuni alberghi. Da quindici giorni siamo a Pistoia, senza casa e senza soldi. Per alcune notti abbiamo dormito all’Albergo popolare, che poi è un ospizio, ma adesso ci hanno mandato via anche da lì. Chiediamo aiuto al sindaco e al Comune».
Dal canto suo l’assessorato alle politiche sociali precisa che le due persone non hanno residenza nel territorio comunale di Pistoia e, dunque, l’unico intervento possibile consiste nel dare alloggio per tre giorni (che sono stati aumentati, in questo caso specifico, fino a cinque) all’albergo popolare.
«L’azione dei servizi sociali – spiega a questo proposito l’assessore Stefano Cristiano – non può realizzarsi senza criterio ed in modo anarchico. Non si tratta, dunque, di non dare accoglienza, ma di accogliere secondo modi e tempi che siano validi e uguali per tutti».
«Siamo senza casa da 10 anni – spiega Inses – e cerchiamo lavoro, solo che nessuno è disposto a darci un’occupazione senza la residenza e la casa non si trova senza un lavoro».
«In questi anni – dice Debora – abbiamo vissuto qua e là per l’Italia. A Livorno avevamo una roulotte, che però ci è stata incendiata. A Montecatini abbiamo lavorato saltuariamente per due anni in alcuni alberghi. Da quindici giorni siamo a Pistoia, senza casa e senza soldi. Per alcune notti abbiamo dormito all’Albergo popolare, che poi è un ospizio, ma adesso ci hanno mandato via anche da lì. Chiediamo aiuto al sindaco e al Comune».
Dal canto suo l’assessorato alle politiche sociali precisa che le due persone non hanno residenza nel territorio comunale di Pistoia e, dunque, l’unico intervento possibile consiste nel dare alloggio per tre giorni (che sono stati aumentati, in questo caso specifico, fino a cinque) all’albergo popolare.
«L’azione dei servizi sociali – spiega a questo proposito l’assessore Stefano Cristiano – non può realizzarsi senza criterio ed in modo anarchico. Non si tratta, dunque, di non dare accoglienza, ma di accogliere secondo modi e tempi che siano validi e uguali per tutti».