
È stato un anno di lavoro intenso, il 2007, per il Consiglio provinciale, che si è riunito 42 volte, eguagliando il primato del 2005 e del 2006. Numeri da record anche per quanto riguarda le riunioni delle Commissioni consiliari, che in tutto sono state 220 e i provvedimenti esaminati: 429. Tra questi, alcuni molto sentiti dalla popolazione, come quelli che hanno riguardato l’inceneritore di Montale e la ben nota vicenda dello sforamento dei parametri relativi alle emissioni. Il Presidente del Consiglio, Marco Giunti, presentando l’Agenda della Provincia 2008 («un utile e prezioso strumento - l’ha definita - anche per chi opera nel mondo dell’informazione e della comunicazione»), proprio partendo da questi numeri ha ripreso due questioni aperte. «Tra pochi giorni – ha detto - la Provincia di Pistoia, così come la conosciamo attualmente, compirà 80 anni: l’8 gennaio del 1928 infatti alla Provincia, che aveva già visto la luce il 2 gennaio del 1927, fu unita la Valdinievole. Da più parti si continua ad alimentare il dibattito sul ruolo e sull’utilità delle Province: giusto parlarne, ma per farlo è necessario conoscere la macchina provinciale e pensare a chi eventualmente trasferire le sue numerose competenze. Negli anni Ottanta, quando si pensò erroneamente che le Associazioni Intercomunali potessero subentrare alle Province (ci si accorse ben presto del ruolo predominante del Comune capoluogo), queste ultime avevano competenze ridotte al lumicino. Con la legge di riforma delle autonomie del 1990, fu scelto di affidare alle Province il ruolo di ente intermedio tra i Comuni e le Regioni, affidando loro una molteplicità di nuovi compiti in materia urbanistica, di smaltimento dei rifiuti, di controlli ambientali che prima non avevano. Questi compiti sono stati addirittura dilatati negli ultimi anni, aggiungendo le competenze in materia di formazione professionale e di lavoro (basti pensare alle competenze trasferite dagli uffici di collocamento). Ha poco senso, allora, discutere della soppressione di questo ente, che si pone come “comunità dei Comuni”, ed è un punto di equilibrio tra gli stessi Comuni e la Regione». E per quanto concerne il ruolo del Consiglio provinciale, il presidente Giunti ha ricordato che «per una scelta del legislatore, fu deciso di ridimensionarlo togliendo le competenze di gestione, che vennero attribuite alla Giunta, e quelle di tipo esecutivo, affidate ai dirigenti». «Tornare al passato – ha concluso Giunti - è improponibile, ma è indispensabile un riequilibrio dei ruoli con gli organi esecutivi. La diminuzione del ruolo e delle competenze effettive del Consiglio Provinciale e quindi di rappresentanza dei 24 consiglieri provinciali, eletti nei 24 collegi in cui è suddivisa la provincia di Pistoia, porta alla nascita e al proliferare dei Comitati di cittadini. Comitati legittimi, ma che tendono a fare pressione sugli organi di governo e di gestione».