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Riciclabilandia: a Firenze merenda a «Km zero»

FIRENZE - Merenda a “km zero” per gli oltre 1500 bambini delle scuole della Provincia di Firenze impegnati nel progetto di educazione ambientale “Riciclabilandia” promosso dall’assessorato all’Ambiente. L’abbinamento per il “Punto Merenda” di Coldiretti, momento di relax che accumuna tutte le “feste” finali del progetto - il Punto Merenda sarà presente in tutte e quattro le tappe di Riciclabilandia: il 12 maggio a Villa Montalvo a Campi Bisenzio con 300 bambini, per toccare il 14 il Palazzetto dello Sport di Scandicci, il 27 la scuola Media di Pelago e il 28 Pontassieve nella cornice del Parco Fluviale - sarà, come da tradizione, frugale e all’insegna della salubrità con pane e olio per tutti. La fett’unta per dirla alla Toscana, la merenda a “km zero” per dirla alla maniera di Coldiretti chiamata così perché prodotta con pane e olio, quello del Consorzio Tutela della Toscana certificato ed etichettato, che per la sua vicinanza dal luogo di produzione a quello di consumo, non è costretta a “bruciare” benzina per portare i prodotti da un posto all’altro evitando, in questo modo, di immettere in atmosfera CO2. La merenda di Coldiretti è “pulita” e sana.
Intanto Coldiretti coglie l’occasione per lanciare il vademecum per ridurre i rifiuti della spesa che sono responsabili, secondo l’organizzazione agricola, di circa i 2/3 del totale dei rifiuti da imballaggio gettati nell'immondizia nelle città. Il vademecum, promosso su scala nazionale subito dopo il “caso Napoli” prevede di scegliere alimenti freschi (frutta, verdura, carne, formaggi) invece di quelli confezionati, magari acquistandoli direttamente dai produttori agricoli, utilizzando le borse per la spesa fatte con materiali biodegradabili (bio shoppers) o di tela invece di quelle in plastica “risparmiando” 140 grammi di rifiuti; preferendo quando possibile l'acqua dal rubinetto invece di acquistare acqua minerale, evitando di dover buttare le bottiglie di plastica; non acquistando i prodotti usa e getta come bicchieri e piatti, a meno che non siano fatti di materiale biodegradabile; preferendo prodotti in confezioni riciclabili o riciclate; scegliendo confezioni grandi invece di quelle monodose; acquistando latte dai distributori alla spina e vino e olio direttamente dal produttore, che ti consentono di riutilizzare le bottiglie evitando di produrre rifiuti.
Coldiretti Firenze (www.firenze-prato.coldiretti.it ) calcola che, rispettando queste poche e semplici regole, ciascuna famiglia possa evitare di produrre 2 chilogrammi di rifiuti in meno il cui peso è dato da scatole, bottiglie, pacchi etc; “scarti” che occupano la metà dello spazio della pattumiera nelle case.
Da un calcolo, se rispettato il vademecum, si potrebbe evitare di produttore “sporco” per oltre 300 tonnellate solo nel Comune di Firenze nel complesso ogni settimana. 1200 tonnellate al mese. 32 tonnellate in meno a Empoli, 34 a Sesto Fiorentino, quasi 6 tonnellate a Pelago e oltre 15 a Pontassieve ogni sette giorni per citare solo alcuni esempi. “Il calcolo è presto fatto – spiega Raffaello Betti, Direttore Provinciale di Coldiretti – ogni famiglia potrebbe, con pochi accorgimenti, risparmiare 2 chili di rifiuti a settimana. Oltre all'impatto ambientale l'imballaggio ha una incidenza notevole sui prezzi sia in quanto componente sempre più rilevante del costo del prodotto sia per il fatto che aumenta il peso da trasportare. Nell'alimentare spesso il costo dell'imballaggio supera quello del prodotto agricolo, come nel caso dei fagioli in scatola dove l'imballaggio incide per il 26 per cento sul prezzo industriale di vendita, mentre per la passata in bottiglia da 700 grammi si arriva al 25 per cento, per il succo di frutta in brick al 20 per cento e per il latte in bottiglia di plastica sopra il 10 per cento. Il ragù fatto in casa – porta alcuni esempi pratici Betti – al posto dei sughi pronti contenuti permette di risparmiare 500 grammi di metallo e cartone, ovvero due barattoli, stesso discorso per la carne acquistata dal macellaio piuttosto che al supermercato dove è venduta in confezioni. In questo caso si evita di produrre all’incirca 30 grammi di polistirolo e cellophane. Ma ci sono molti altri accorgimenti che possono aiutarci. Credo – sottolinea il Direttore di Coldiretti – che si debba iniziare dai bambini all’educazione. Possono essere lo stimolo, in certi casi il pungolo, per indurre i genitori a scegliere in base a questi criteri cosa acquistare e cosa no usando le stesse strategie del marketing. Invogliare i piccoli per arrivare ai grandi”. L’altro modo per evitare cassonetti pieni ed emergenze rifiuti è acquistare direttamente nelle aziende agricole o nei distributori di vino o di latte sfusi che consentono di risparmiare fino al 40 per cento rispetto al normale prezzo del latte fresco in vendita con anche il vantaggio di riutilizzare il contenitore impiegato senza dover gettare nell'immondizia le 57 bottiglie di latte all'anno che consuma in media ogni italiano durante l'anno. “Pochi e semplici accorgimenti – conclude Coldiretti - possono fare molto”.

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