Giacomo Balla è il nuovo maestro in mostra a Pistoia con la quarta edizione di 'In Visita', il progetto di approfondimento di Fondazione Pistoia Musei e Fondazione Caript. Fino al 22 febbraio 2026, il percorso permanente di Palazzo de’ Rossi - Collezioni del Novecento ospita un confronto inedito tra tre opere fondamentali dell'artista futurista. Per la prima volta insieme, si possono ammirare 'Velmare' (1919), proveniente dalla Collezione Credem, e due rari dipinti su tela d'arazzo del 1924, intitolati 'Ballucecolormare', uno di proprietà della Fondazione Caript e l'altro di una collezione privata. La mostra, curata da Monica Preti e Annamaria Iacuzzi, con il contributo di Elena Gigli, illumina una fase cruciale della ricerca di Balla (1919-1925), maturata tra Viareggio e Roma. In questa "nuova stagione futurista," il tema del mare viene reinterpretato attraverso linee di forza e cromie dinamiche. Onde, vele e riflessi marini non sono meri motivi decorativi, ma si trasformano in moduli astratti, elementi di un raffinato e sintetico linguaggio moderno che traspone gli stati d'animo dell'artista di fronte ai fenomeni naturali. Balla, nato a Torino nel 1871, fu una figura chiave del Futurismo, firmando i manifesti del 1910 e concentrando la sua ricerca sul dinamismo, la velocità e gli effetti della luce, come nelle celebri 'Compenetrazioni iridescenti'. Coerente con la sua idea di arte totale (espressa con Depero nel 1915 nel manifesto Ricostruzione Futurista dell’Universo), si dedicò anche a scenografie, decorazioni, e oggetti d'arredo, lasciando un segno indelebile nell'arte del Novecento prima di morire nel 1958.
Giacomo Balla è il nuovo maestro in mostra a Pistoia con la quarta edizione di 'In Visita', il progetto di approfondimento di Fondazione Pistoia Musei e Fondazione Caript. Fino al 22 febbraio 2026, il percorso permanente di Palazzo de’ Rossi - Collezioni del Novecento ospita un confronto inedito tra tre opere fondamentali dell'artista futurista. Per la prima volta insieme, si possono ammirare 'Velmare' (1919), proveniente dalla Collezione Credem, e due rari dipinti su tela d'arazzo del 1924, intitolati 'Ballucecolormare', uno di proprietà della Fondazione Caript e l'altro di una collezione privata. La mostra, curata da Monica Preti e Annamaria Iacuzzi, con il contributo di Elena Gigli, illumina una fase cruciale della ricerca di Balla (1919-1925), maturata tra Viareggio e Roma. In questa "nuova stagione futurista," il tema del mare viene reinterpretato attraverso linee di forza e cromie dinamiche. Onde, vele e riflessi marini non sono meri motivi decorativi, ma si trasformano in moduli astratti, elementi di un raffinato e sintetico linguaggio moderno che traspone gli stati d'animo dell'artista di fronte ai fenomeni naturali. Balla, nato a Torino nel 1871, fu una figura chiave del Futurismo, firmando i manifesti del 1910 e concentrando la sua ricerca sul dinamismo, la velocità e gli effetti della luce, come nelle celebri 'Compenetrazioni iridescenti'. Coerente con la sua idea di arte totale (espressa con Depero nel 1915 nel manifesto Ricostruzione Futurista dell’Universo), si dedicò anche a scenografie, decorazioni, e oggetti d'arredo, lasciando un segno indelebile nell'arte del Novecento prima di morire nel 1958.